Le fibre sintetiche sono il risultato di attività di ricerca e sviluppo nell’ambito petrolchimico. I tipi di fibre che sono utilizzate all’interno del calcestruzzo sono: poliestere, polietilene e polipropilene. Alcune delle principali caratteristiche di queste fibre sono: la capacità di controllare la fessurazione da ritiro, miglioramento della resistenza al fuoco e riduzione dell’ampiezza delle fessure.
Le fibre polimeriche hanno le seguenti proprietà:
Esse possono essere prodotte come mono-filamento cilindrico continuo che può essere tagliato alla lunghezza voluta, oppure fibrillate, ovvero realizzate mediante uno schema a “rete”, con sezione trasversale rettangolare.
Le fibre sintetiche si decompongono quando, in caso di incendio, è raggiunta la sua temperatura di fusione.
Questo fatto solo apparentemente rappresenta uno svantaggio rispetto, per esempio, alle fibre metalliche. Infatti, durante un incendio, raggiunta la loro temperatura di fusione le fibre si decompongono senza produrre gas nocivi, trasformando il volume che occupavano in precedenza nella pasta cementizia, in una serie di “canali“ tra loro interconnessi.
I canali fungono da “vie di fuga” per il calore e il vapore che si genera, in seguito alla repentina ebollizione dell’acqua interstiziale. Questa proprietà evita al calcestruzzo fibrorinforzato di esplodere violentemente, come succede nel caso di un calcestruzzo non fibrorinforzato.